Prima serie di ricerche volte ad ampliare le potenzialitĂ sonore del violino, facendo ricorso a tecniche esecutive non ortodosse: punto di contatto dell'arco in prossimitĂ o sotto il polpastrello del dito che sfiora la corda con un altro dito retrostante appoggiato alla corda in funzione di contrafforte; corda vuota suonata con diversi gradi di pressione lungo tutta la sua lunghezza.
Una scoperta casuale ha permesso anche di osservare al microscopio le fratture molecolari di una spirale di acciaio in torsione per cinque secondi, e ricavarne un intero pezzo.
Infine l'uso di un software per la composizione assistita e la creazione di algoritmi dedicati hanno portato alla creazione di diversi profili di inviluppo, ognuno dei quali è in grado di caratterizzare profondamente l'identità dei singoli suoni sintetizzati a cui sono stati applicati.